venerdì 16 settembre 2011

Attacchi del male,cause

LE CAUSE DIRETTE E INDIRETTE DEI DISTURBI DEMONIACI
  
LE CAUSE DIRETTE E
INDIRETTE DEI DISTURBI DEMONIACI

1. APPASSIMENTO DELLA FEDE.
Quando la fede si attenua, immediatamente nascono elementi che scatenano le ostilità diaboliche, in quanto la persona si allontana da Dio.
 
2. C'È LA FEDE MA IL PECCATO È CONDIZIONE ABITUALE DI VITA.
Quando l'uomo sceglie il peccato come condizione abituale di vita, viene a galla l'orgoglio, l'odio. Il diavolo sa aspettare ed anche dopo anni di questo tipo di condizione di vita può agire con la vessazione.
 
3. LA MAGIA.
Questa attività dell'uomo è condannata da Dio. La magia è un insieme di pratiche, di formule verbali, di riti, per superare le normali capacità dell'uomo, attingendo alle forze del male. La DIVINAZIONE è una forma di magia diretta a fini buoni, ma volta ad accalappiare forze occulte diverse dalla divinità. Le CURE MAGICHE, per cui il mago usa filtri e amuleti e svolge cerimonie, con cui pensa di risolvere. Spesso il mago vende un amuleto perché la persona interessata abbia effetti particolari nel campo richiesto (lavoro, affetti) che gli uomini non sono in grado di ottenere. Si parla di MAGIA NERA, in cui il mago si collega con le forze del male, di una MAGIA BIANCA e di una ROSSA. Ma la distinzione è solo formale. L'indebolimento della fede è la spiegazione per cui molti vanno dai maghi, molto spesso ottenendo solo un peggioramento della situazione. Il mago è responsabile di fronte a Dio per questi atti.
 
4. LO SPIRITISMO.
Per questa attività si è in presenza di compartecipazione nella responsabilità da parte dei presenti alla seduta tenuta dal medium. Lo spiritismo nasce nel 1848 ad Haydesville (USA) a causa delle pratiche delle sorelle Fox. La Chiesa prese posizione il 4 agosto 1856 condannando i fatti ed ammonendo i fedeli. Il 24 aprile 1917 la Chiesa conferma la condanna: “È proibita ad ogni individuo la partecipazione a sedute spiritiche di qualsiasi genere”. Solo a soggetti culturalmente ben preparati ed allo scopo di studio è concessa la partecipazione.
 
5. LE SUPERSTIZIONI.
È un vero mare magnum di preghiere, di riti religiosi, di azioni contro il I comandamento di Dio, che esige sia dato culto solo a Dio. Si hanno SUPERSTIZIONI VERE E PROPRIE IN SENSO STRETTO, quando si utilizzano formule che somigliano a riti e preghiere autenticamente religiose. Si hanno invece VANE OSSERVANZE quando si raccolgono abitudini non connesse alla religione, ma usate come tradizione popolare. È il caso, ad esempio, dell'oroscopo. In entrambi i casi il demonio è come un ladro che ruba del denaro. Sia che prenda i soldi e scappi, sia che li sostituisca con soldi falsi, la sua invadenza è manifesta.
 
6. IL SATANISMO.
È il punto massimo che il demonio può ottenere dagli uomini. Cioè la stessa proposta fatta a Gesù: io ti do tutto se mi adorerai. A differenza del passato, in cui viveva un po' come 'fuoco sotto cenere', nella società odierna il satanismo esplode con virulenza. Così si hanno sette sataniche, sette luciferiane e addirittura chiese. Tutti questi gruppi perversi si rifanno alle forme religiose antiche e si da culto, per esempio, alla piramide da cui verrebbero radiazioni benefiche. In Piemonte si organizzano viaggi per visitare le piramidi. Lavorano un po' con quella che è l'idea 'dei due principi', di Zaratustra: vi è un dio del bene e ciò che è bene; vi è un dio del male e ciò che è male. Il sole è visto come un essere bello e potente che inonda la terra, che si ricollega al culto antico della divinità solare, MITRA. A Roma vi erano alcuni mitrei (S. Prisca nell'Aventino) e lo stesso Costantino era seguace del dio Sole. S. Agostino era caduto nell'eresia manichea ed era schiavo di questo rito, di questa setta. S. Agostino, poi, si dichiarò che aveva 30-31 anni. I pagani adoravano gli idoli.
 
 
Le cause indirette della vessazione diabolica
 
1. LE FATTURE.
È possibile che Dio permetta ad alcune persone di fare del male ad altri. Sappiamo bene che leggi fondamentali di solidarietà legano gli uomini sia nella famiglia che nella società. Nell'ambito morale ci può essere una persona che da sola, o in collegamento con altre persone, si mette in contatto con le forze diaboliche e riesce ad operare il male su un individuo. È una operazione spirituale fatta attraverso oggetti determinati contro l'uomo che è spirito. Spesso si tratta solo di gente che fa chiacchiere, ma può capitare. È chiaro che se il cristiano si trova in una situazione di ordine di fronte a Dio, la fattura ottiene come effetto che la persona avverta solo un fastidio, un punzecchiare, un malessere. In questo caso si ha un punto di partenza e non uno di arrivo. Se la persona fatturata è in condizione di disordine dinanzi a Dio, allora è nelle condizioni ideali alla ricezione della fattura. Si ha qui un punto di partenza e uno di arrivo. Dobbiamo quindi cautelarci mettendoci in ordine, rendendo manifesti i SEGNI DELLA GRAZIA, che sono i Sacramenti e le azioni visibili. Il mago per la fattura utilizza pupazzetti, intrugli, capelli, spilli, limoni tagliati a metà riempiti di spille. Poi dipende dalla zona in cui si effettua il rito. La vittima trova questi oggetti o li riceve in dono sotto forma di piccoli oggetti d'oro, piccoli ninnoli. Bisogna stare attenti, ma l'amore del prossimo è più grande e lo scambio di doni è cosa buona.
 
2. IL MALEFICIO.
È come la fattura, solo che non è espresso tramite oggetti. Le due parole sono quindi equivalenti. Il maleficio, comunque, si concretizza, secondo alcuni esorcisti, in piccoli oggetti, ma non sempre. Quando si vuole “lanciare” una malattia da cui una persona non possa guarire, il mago “concretizza”, con un rito, cibi putrefatti in un determinato luogo. L'individuo si ammala ed appassisce fisicamente senza che i medici possano rendersi conto delle cause. Quando la persona maleficiata si sente avvolta da pensieri e paure che le rendono difficile agire anche nelle cose più normali, si è in presenza del maleficio di legamento. Quando in un rapporto di amore vi sono alternanze di odio-amore inspiegabili, in alternanza continua con susseguente spossatezza psichica, c'è il maleficio amatorio. Se l'individuo ha un'intossicazione morale, fisica, intellettuale tale che la sua vita ne è sconvolta con dolori di ogni genere e con depressioni psichiche deprimenti, c'è maleficio venefico. Quando il maleficiante agisce con spilli o altri oggetti acuminati sul pupazzo (di cera, di pongo...) e una determinata persona è colpita da mali nel modo corrispondente all'azione del mago, c'è maleficio di trasposizione di trasferimento.
 
3. IL MALOCCHIO.
È un segno di malevolenza che si esprime con uno sguardo, anche benevolo, ma che molto spesso è malevolenza. In ogni paese d'Italia vi sono tradizioni riguardo al malocchio. Ma il malocchio non esiste. Può capitare che i bambini si ammalino dopo aver incontrato una determinata persona che si ritiene lanci il malocchio. Ma è solo un caso. È quindi inutile andare dalle magare per le loro cerimonie strampalate, perché si rischia solo di far passare il diavolo.
 
4. LE MALEDIZIONI.
Molti mali fisici e morali vengono attribuiti alle maledizioni. E se io ricevo da una persona una maledizione, essa opererà il danno effettivamente? Staremmo freschi. Quante mamme, se il figlio rompe un oggetto, maledicono. E fra le persone, poi. Nella provincia di Frosinone è molto usato il: “Ti possano sparare”. Secondo la Bibbia vi sono solo due casi in cui si può parlare di una rispondenza al cospetto di Dio della maledizione. È il caso della MALEDIZIONE DEI GENITORI. Non tutte le parole dette nelle esasperazioni per sofferenza hanno valore. Solo quando i figli fanno qualcosa che va contro il Verbo, contro il rispetto che si deve ai genitori. Se, per il torto ricevuto, in un momento di esasperazione, il genitore emette la maledizione, in qualche modo può essere accettata da Dio e il figlio deve temerlo. Mentre per gli altri nove comandamenti vi è garantita la benedizione e l'assistenza di Dio, per il quarto comandamento, “onora il padre e la madre”, il Signore influisce direttamente sul tempo che si ha sulla terra. A Roma nel 1944, in zona Garbatella, in tempo di guerra, una povera signora era bersagliata in maniera violenta dal figlio, che arrivò a prendere il coltello e a minacciare la madre. Ecco, in questa situazione se la madre butta fuori una maledizione, può essere certa di essere ascoltata. Il Siracide dice: “Chi abbandona il padre è come una bestia, chi insulta la madre è maledetto dal Signore”.
Se un matrimonio viene celebrato senza la benedizione dei genitori, ciò comporta dei pericoli in quanto questo matrimonio viene celebrato con un elemento essenziale in meno. Ma se il giovane evita lo scontro frontale coi genitori e, dopo una prudente consultazione, ritenga di andarci lo stesso, non deve pensare di ricevere una maledizione, malgrado l'animo sia sicuramente rammaricato. C'è il caso, poi, della MALEDIZIONE DEL POVERO. Se il povero, esasperato, ad uno cui si è rivolto per chiedergli aiuto e questa persona, pur avendo tutti i poteri per aiutarlo non lo aiuta, ma anzi usa parole di scherno e di disprezzo, lancia una maledizione contro costui, questa viene convalidata da Dio. Bisogna quindi avere slancio di amore il più ampio possibile verso gli altri: un sorriso, sostare un attimo. Vi è pure una maledizione di ordine ecclesiale, la MALEDIZIONE DEL SACERDOTE. Il sacerdote riceve da Dio ciò che è necessario alla vita del rapporto degli uomini con Dio. Un missionario in Cina ed un sacerdote di Roma lanciarono maledizioni che si sono verificate in maniera impressionante. La Chiesa non ha mai dato maledizioni di nessun genere; può però scomunicare, e la scomunica è pena medicinale per scuotere l'uomo. Nel Codice di Diritto Canonico vi sono scomuniche già decise (si dice “lata sententia”) ma ne sono previste altre decise di volta in volta (“ferenda sententia”). È attivo il primo tipo di scomunica quando vi è APOSTASIA DALLA FEDE, cioè quando coscientemente il fedele aderisce a gruppi scismatici; o se l'ABORTO è effettivamente effettuato; se vi è PROFANAZIONE DELLE SPECIE CONSACRATE O ASPORTAZIONE E CONSERVAZIONE A SCOPO SACRILEGO; infine CONTRO LA MASSONERIA.
 
Gesù ha scelto i suoi Apostoli, li ha tenuti con se per tre anni, li ha imbevuti del suo amore e della sua dottrina, li ha colmati della sua grazia, ha fatto passare nelle loro mani i suoi poteri spirituali. Lo Spirito Santo ha poi confermato e vivificato ogni cosa. Tra i poteri consegnati a Gesù agli Apostoli emergono:
a) fare la Eucarestia in sua memoria;
b) rimettere i peccati col Battesimo e la Penitenza;
c) annunziare in modo infallibile la sua dottrina ;
d) esplicitare quanto da Lui stabilito in forma di principio (p.es. i Sacramenti).
Accanto a questi basilari poteri ve ne sono altri minori:
- “il dono dei miracoli e lo scacciare gli spiriti immondi”.
“Diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattia” (Mt. 10,1). “Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di curare le malattie” (Lc. 9,1). “Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo” (Gv. 17,14).
“Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi... E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano” (Mc. 6,7; 6,12).
“Giovanni disse Lui: 'Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri'. Ma Gesù disse: 'Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi, è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa'“. (Mc. 9,38).
Tutti i poteri, compreso quello di scacciare i demoni, sono affidati alla Chiesa, la quale li gestisce in modo rispondente alle esigenze del tempo. E, secondo l'attuale disciplina della Chiesa, “il Vescovo ha la pienezza del sacerdozio e della successione apostolica”; può quindi comandare ai demoni perché vadano via dai vessati. In più, ogni sacerdote ha la capacità di comandare ai demoni così da espellerli dai vessati; ma lo può fare solo su delega del Vescovo. La Chiesa considera “abusivi” e inefficaci gli Esorcismi praticati dai laici a cui manca il potere di base. Possono però pregare per gli ossessi.
È vietato ai laici recitare le frasi degli Esorcismi ed imporre le mani.
Durante il rito, officiato dal Vescovo o da un sacerdote autorizzato, possono prestare ogni aiuto necessario alla bisogna, oltre le preghiere. L'Esorcista lavora sulla base della Fede e ne fa la propria forza. Non c'è bisogno di un “carisma” particolare o di un fatto paranormale. Tuttavia alcuni santi sono arricchiti da Dio di “carismi”, capacità paranormali, del dono dei miracoli, della “scrutazione dei cuori”, della miracolosa diagnosi delle malattie; e per ciò ne sia benedetto il Datore d'ogni bene.
La parola Esorcismo è una translitterazione del greco “EX-ORKIZO”, verbo che significa SCONGIURO.
Questa parola si trova di frequente nei papiri e nei libri esoterici dell'Egitto e di altri paesi orientali (soprattutto in Caldea), ed anche nei testi e negli usi greci e romani. Gli esorcismi pagani si effettuavano in alcuni templi di divinità con uso abbondante di formule magiche. Mentre nella Chiesa l'Esorcista mira a scacciare il demonio dai vessati e, quindi, cerca di costringerlo a manifestarsi per quello che è, per il nome con cui viene conosciuto, per i motivi della sua presenza, per eventuali corresponsabili umani di detta presenza; nell'uso pagano l'esorcista cercava di comandare lo spirito malvagio con forme di scongiuro o altri interventi verbali e rituali.
I fedeli che si sentono attaccati dal demonio in qualche forma, possono recitare la PREGHIERA DI LIBERAZIONE, preghiera generica molto efficace. La Chiesa effettua appunto gli Esorcismi che, oltre ad essere preghiera di liberazione, contengono in più l'autorità imperativa della Chiesa. Nel rito attualmente in uso è previsto un ESORCISMO PREBATTESIMALE, per il Battesimo dei bambini e degli adulti. Un ESORCISMO i DEL RITUALE ROMANUM, classico, con formule in latino, con 21 norme pratiche introduttive.
Infine un ESORCISMO II - “IN SATANAM ET ANGELOS APOSTATICOS”, detto di LEONE XIII, in quanto il Papa lo abbia redatto dopo una visione in cui le forze diaboliche si scatenavano nel mondo e, più furiosamente, contro la Chiesa. Lo stesso papa ordinò che al termine della S. Messa si recitasse la 'Salve Regina' ed un'invocazione a S. Michele Arcangelo. Questo esorcismo può essere recitato privatamente, non per eseguire un Esorcismo, ma come implorazione di grazie per tutta la Chiesa, per sé stessi e per i propri cari. Ma non pubblicamente, né ufficialmente. Il cristiano è Esorcista per sé stesso, ma non può esercitarlo per altri.
 
 

Aiuto on line,uscire dal male

Preghiera a san Cipriano


« Io misero peccatore per la grazia di Gesù Cristo, e per provvedere al sonno, ed alla memoria mia, pregai e domandai.

« 0 Altissimo il quale sei il mio Dio forte e potente, il quale abiti nel gran lume, e sei Santo, e lodevole! Conoscesti la mia iniquità per la quale sono stato in potestà del "demonio": ma io ignorava allora il Tuo Santissimo Nome; perciò con malefici faceva che le nubi non piovessero, i campi non producessero, gli armenti non generassero, le donne non portassero a frutto i loro figlioli, e gli pesci stessi non tentassero il mare perdendo ogni corso, e velocità. Tutte queste cose le facevo per la grande mia iniquità.

« Ma ora, Signore mio Gesù Cristo, che ho conosciuto il vostro SS. Nome, l'ho amato, e sono già convertito con tutto il mio cuore, con tutta l'anima, con tutta la mia mente, con tutte le mie forze nel Tuo amore, e nei Tuoi comandamenti; desidero di sempre permanere in Te. Io Ti domando, che Tu mi conceda il Tuo amore, Tu che sei parola dell'Altissimo Padre, acciocché si rompi i legami delle nubi, e discenda la pioggia sopra la terra e gli alberi diano i loro frutti, e le donne partoriscano i loro figliuoli senza macchie e poppino i fanciulli il latte delle loro madri, e si sciolgano i pesci nel mare, e tutte le cose che sono in esso, e tutti gli animali volatili e tutti gli animali, che sono di quattro piedi, e tutti gli fiumi; e se alcuno uomo o donna avesse qualche ombra dì spirito maligno, o malia, per la quale facesse del male agli altri suoi simili, ogni sua virtù sia disfatta e nel Nome SS. Tuo JESUS fugga da costui ogni maligno spirito ed ogni malia o fantasma, e non possa avere potestà il maledetto "demonio" di nuocere ad alcuna persona la quale confida in Te, e si parla da lui, o da lei ogni maleficio, e ogni malia e sia maledetta ogni sua opera, ogni suo senso ed ogni sua fatica. E Tu, Signore mio: guardaci dal "demonio" e da ogni suo inganno, per lo Santo Tuo Nome grande: e sempre glorificato.

« 0 mio Dio Onnipotente accetta le mie suppliche, e fa sì che con piena Tua mano piovano sul Tuo servo (o serva) quelle stesse benedizioni, che cader facesti su quella pietra di Oreb da cui ne scaturì acqua abbondantissima per dissetare dei figliuoli di Israele.

« 0 Signore Iddio siccome ponesti Adamo nel Paradiso del Mondo, da dove n'esce un gran fiume; il quale si divide in quattro fiumi- cioè Gion, Fison, Tigri ed Eufrate, ed a cui comandasti, che tutto il mondo bagnasse, e niuno possa a lui contrastare, così ancora il maledetto "demonio", o alcun legame; o fattura, o mal uomo o mala donna, o mal occhio o mali contro a darci noia. E non possa contristare né nuocere il servo Tuo (o serva Tua) n'é alcun di quelli, che ti chiameranno in aiuto. Partansi ogni malia, ogni male, ed ogni inganno del "demonio", partansi ancora da essi tutti gli avversari, e non abbiano alcuna potestà di poter loro nuocere, e ciascuno dei loro avversari che desidera di nuocere loro sia confuso. Indirizza la persona del Tuo servo (o serva Tua) e tutti li suoi membri per la virtù dell'Altissimo Iddio, per intercessione a San Michele, San Gabriele, San Raffaele, Cherubini e Serafini per la virtù del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, Amen.

« E per la virtù di quel glorioso Angelo, il quale discese re nella Città di Nazaret a Maria Vergine. E per la virtù di quei Cherubini e Serafini, i quali stanno sempre intorno alla Sedia dell'Altissimo Iddio, guardi e liberi il servo Tuo (o serva Tua) da ogni fattura e da ogni mal pensiero dei nemici, né abbiano potestà di nuocere, per l'orazione degli Angeli, i quali sono riuniti in tutto. il mondo; così libera questa casa e tutti quelli che abitano in essa da tutti i mali, che fanno i malvagi o le maledonne. E per il nome, quale è sopra i Cherubini fa che non abbia potestà il maledetto "demonio" di stare né scorrer dinanzi al Tuo servo (o serva Tua) né di giorno né di notte sia turbato, né offeso.

« E per l'orazione di San Pietro Principe degli Apostoli, e per le petizioni dei SS. e per l'umiltà dei Pellegrini, e per la penitenza di Adamo, e per il sacrificio di Abele, e per la mansuetudine d'Isacco, per la castità di Giuseppe, per la bontà di Giosafatte, per l'obbedienza di Noè, per la benignità di Matusalem, per la fede ed obbedienza di Abramo, per l'offerta di Isaia; per la religione di Melchisedech, per la peregrinazione di Giacobbe; per la pazienza di Giobbe per la mansuetudine di Mosè, per la religione di Aron, per la devozione di Tobia, per i salmi di David, per l'orazione di Sara, per il lamento di Geremia, per la santità di Zaccaria e per le profezie dei Profeti; e per le sedi di coloro che non dormano mai; lodando e benedicendo Dio in Cielo, e per la chiarezza della divinità, e per le rivelazioni degli evangelisti; per la voce degli Angioli, e per colui che vide Mosè; e per lo splendore del lume eterno, per la fortezza dei Martiri, per la fede dei Confessori, per l'Annunciazione e Concezione di N. S. GESÙ CRISTO, per la Natività e Battesimo suo per la Croce, Passione e per la Morte sua; per colui che di due pesci, e cinque pani saziò cinquemila uomini nel deserto, e per colui che andò sopra le acque con i suoi piedi; e per quei Cori degli Angioli quali saliranno al Cielo con Gesù Cristo. E per il digiuno dei Santi Apostoli, e per lo Spirito Santo, il quale venne sopra di loro, e per la contrizione dei Pellegrini, e per tutti coloro che temono Dio, e per Colui che creò tutte le cose, sciolga quest'anima da ogni forza dei "demonio" per l'autorità del Divino e dei Santi Nomi, che qui sono scritti a lode di Dio. Amen.

« E se quella malia o legame fosse stato fatto in nome del "demonio" infilato d'oro o in ferro, o in rame, o in piombo, o in stagno, o in lana, o in lino, o in uccello, o di pesce, o di legna, in alcun'ombra, in pietra, o in sepoltura di Cristiani, o di Ebrei, o in fonte, o in mare, o in casa, o parte di sotto o disopra, o in campo o in vite, o in albore o in pozzo, in profondo di acqua; in sepoltura o in fosse, o in deserto, o in decisione di via o in chiusura. Tutte queste cose siano disfatte appresso la serva o servo di Dio Nostro, in nome dello stesso Dio, ed il maligno "demonio" non abbia potestà di nuocere alcuno di quella casa. E porta suo amore dinanzi ai Santi: Michele, Raffaele, Gabriele ed Angeli ed Arcangeli, Troni, Dominazioni, Principati e Potestà Virtù ed ogni ordine dei Beati Spiriti.

« E per San Giovanni Battista, e per i Patriarchi, i Profeti, e per l'orazione dei dodici Apostoli, e per l'orazione dei quattro Evangelisti, e per l'orazione dei Santi Martiri: Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio, Lorenzo, Vincenzo, Teodoro, Crispino, Dionisio, Eustachio, ed altri compagni; e per l'orazione di tutti i Confessori e per l'orazione delle sante Vergini Maria Salomè, Margherita, Perpetua, Agnese, Felicita, Lucia, Cecilia, Caterina, Reparata, Concordia, Cristiana, Giuliana, Barbara, Giustina e tutte le Sante Vergini e Martiri di Dio per la virtù Celestiale Iddio vivo e vero, Crocifisso Imperatore e Vincitore della morte, il quale liberò l'umana generazione dalla potestà delle tenebre: sia liberato il servo (o serva) di Dio Nostro.

« Io ti scongiuro maligno spirito per il nome dì Dio Tetragrammaton, per la virtù di colui, che non ha principio né fine, il quale va sopra le nubi e sopra le penne dei venti, per gli Angioli, che sono dinanzi a lui, le cui facce sono coperte; e per lo splendore dell'Altissimo e per la virtù del Signore dei Signori.

« Io ti scongiuro maligno spirito, che tu non abbi potestà sopra di questo servo (o serva) di Dio Nostro, che né di giorno, né di notte abbi potestà sopra di lei, né vigilando, né dormendo, o in casa, o fuori, o mangiando, o bevendo, o in campo) o in vigna, o in via torta, o di due o di tre vie, o in ogni luogo dove l'umana generazione conserva immagine di cera o di qualunque metallo essa sia, non abbia potestà di poter nuocere a questo servo (o serva) di Dio nostro. E siccome l'ardente fuoco non bruciò i tre fanciulli Silerac, Misac, ed Abdenago; così non possa alcun maligno spirito nuocere al servo (o alla serva) vostro. Ed il Nostro Signor Gesù Cristo guardi il devoto servo (o serva), da ogni pericolo conservandolo nella sua grazia.

martedì 13 settembre 2011

La reincarnazione

Il karma e la reincarnazione
 
"Per l'anima non vi è nascita nè morte. La sua esistenza non ha avuto inizio nel passato, non ha inizio nel presente e non avrà inizio nel futuro. Essa è non nata, eterna, sempre esistente e primordiale. Non muore quando il corpo muore." (Bhagavad-gita 2:20)

Può sembrare che ciò che si pensa su ciò che succede dopo la morte non sia così importante, e che ciò che veramente conta sia solo come si vive qui e adesso. Ma che dire se le due cose fossero strettamente connesse? Che dire se ciò che si fa ora influisse in modo determinante sul futuro e le mie attività del passato avessero ora i loro effetti? Con un'analisi approfondita, inoltre, si può osservare che lo stile di vita nelle diverse culture del mondo si può facilmente mettere in relazione al concetto che ciascuno ha della vita dopo la morte.

Spesso è proprio questo che modella l'intera impostazione culturale. Sebbene i particolari della trasmigrazione dell'anima, la reincarnazione, siano differenti da religione a religione, le basi scientifiche di questo credo o i princìpi su cui si fonda, sono gli stessi. In sostanza il concetto è che la forza vitale, o l'essenza che distingue un corpo vivente da uno morto, sopravvive alla morte del corpo; bisogna passare di corpo in corpo, proprio come in questa vita si passa dall'infanzia all'adolescenza e dall'adolescenza alla vecchiaia, fino a quando non si raggiunge la perfezione, vale a dire la relazione di puro amore per Dio che rende coscienti della propria posizione originale. Fino a che non saremo abbastanza puri e desiderosi di ricongiungerci a Dio, torneremo più e più volte a prendere nuovi corpi materiali al fine di purificare appunto la nostra coscienza da tutti i desideri di natura materiale.

La legge di causa ed effetto, conosciuta nella letteratura vedica come "legge del karma" e simboleggiata nella Bibbia dalla frase "ciò che semini raccoglierai", accompagna logicamente il concetto di reincarnazione. Spesso confuso con una specie di punizione, il karma, propriamente compreso, è un sistema didattico dal quale si può trarre insegnamento; se si fanno le cose giuste, tutto andrà bene, mentre se si fanno cose sbagliate tutto andrà male; così è possibile imparare dai nostri errori. Spesso l'apprendimento è sottile quindi, anche se non ricordiamo gli errori commessi nelle vite precedenti, saremo guidati naturalmente verso il progresso, o il regresso, secondo i desideri e le attività del passato. Il fatto che non si possano ricordare le attività del passato non dimostra affatto che non esistano. D'altro canto chi ricorda le prime parole di questo articolo? Gli scettici sostengono che la reincarnazione è la speranza di chi non riesce ad accettare la morte. Molti non desiderano però reincarnarsi, ma cercano di perfezionare le loro vite in vista di un obiettivo al di là del mondo materiale.

Esistono anche parecchie ricerche che suggeriscono che la reincarnazione sia più di una speranza. Ian Stevenson, dell'Università della Virginia, ha raccolto numerose testimonianze secondo le quali molte persone sostengono di ricordare vite precedenti. In molti casi bambini hanno dato indicazioni sufficienti ad identificare una famiglia precedente. L'ipotesi che queste persone possano davvero aver trovato la famiglia giusta è, alcune volte sostenuta da segni particolari congeniti, o caratteristiche che erano presenti nel corpo precedente. Anche nel mondo della scienza, Einstein, Stromberg, Edison, ecc..., erano sostenitori della dottrina della reincarnazione, e i primi filosofi dell'antica Grecia ne erano ardenti sostenitori e la spiegavano in termini di ragione e di logica. Socrate, Platone e Pitagora non sono che pochi tra i grandi pensatori che sostennero la verità della reincarnazione. La scienza considera molto importanti le relazioni di "causa" nel mondo fenomenico. Ogni evento fenomenico ha la sua causa, ed ogni causa avrà il suo effetto; questa è la terza legge di Newton. Le scienze spirituali, specialmente i Veda, allargano questa concezione anche alla vita morale e spirituale dell'uomo. Anche le religioni occidentali lo sostengono. "Ciò che uno semina raccoglie"; oppure "Chi di spada ferisce, di spada perisce", ecc.

Le conseguenze delle scelte passate condizionano la vita presente, come un giocatore si trova la partita vinta in mano, ma è comunque libero di giocarla in diversi modi. Ciò significa che il viaggio dell'anima da un corpo ad un altro è guidato dalle nostre scelte.


La reincarnazione e le religioni del mondo

Proprio come gli hindu e i buddisti accettano la dottrina della reincarnazione, così tutte le tradizioni religiose l'hanno accettata in tempi diversi. Gli antichi Egizi e i Greci la accettavano come un fatto della vita, mentre i Druidi arrivavano a prestare denaro pensando di riaverlo in una vita futura. Gli indiani d'America, gli aborigeni australiani e molte tribù africane includono la reincarnazione nei loro credo. L'idea, pienamente accettata da Ebrei ed Esseni, era largamente diffusa ai tempi di Gesù, e ha continuato ad essere popolare tra gli Ebrei europei fino alla fine del Medioevo, tra gli Ebrei Cassidici e mistici, presso i quali è conosciuta come gilgul ed è spiegata abbastanza in profondità in varie opere cabalistiche.

I Drusi, di origine musulmana, non solo credono nella reincarnazione ma considerano le memorie delle vite passate una cosa normale, anche se fino a poco tempo fa era loro vietato di parlarne al di fuori del loro popolo. Il concetto di reincarnazione è decisamente una componente anche nel primo Cristianesimo; ciò nonostante molti cristiani moderni tendono a considerare l'idea come una buffa superstizione. I padri della Chiesa Cristiana, comunque, testimoniano che le reincarnazione era parte del pensiero cristiano primitivo. Per esempio, nel terzo sec. d.C., Origene che era considerato secondo solo ad Agostino per la sua influenza durante i primi tempi della Chiesa, scrisse nella sua opera Sui principi:

"A causa di una certa inclinazione verso il male di alcune anime, esse perdono le ali e prendono corpo, prima sotto forma di uomini; quindi a causa dell'associazione con la passione irrazionale, dopo il periodo assegnato con la forma umana, essi si trasformano in bestie, forma dalla quale passano poi alla forma di piante. Restano in queste diverse forme di corpi fino a quando non saranno degni di essere riportati alla loro posizione spirituale."

Con il tempo, quando la teologia cristiana iniziò a cambiare, l'idea della reincarnazione divenne sinonimo di eresia, e nel 553 d.C., nel secondo Concilio di Costantinopoli, l'Imperatore Giustiniano proclamò il suo anatema contro Origene: "Se qualcuno dovesse proclamare che l'anima trasmigra da un corpo ad un altro che sia maledetto". Questo pose fine ad ogni disquisizione seria sulla trasmigrazione dell'anima nella cristianità organizzata.


La conclusione vedica

Secondo i Veda, che danno informazioni più dettagliate e scientifiche sulla trasmigrazione dell'anima, la forza vitale è legata al corpo nella stessa misura in cui il corpo è legato ai vestiti che indossa o alla casa in cui abita. Quando un vestito sta stretto o la casa è piccola li cambiamo. La scienza spiega che nel corso di sette anni tutte le cellule del corpo cambiano, quindi il corpo di sette anni fa, non è più lo stesso, difatti basta... guardarsi allo specchio. La nostra mente e la nostra personalità subiscono, nel corso della vita, cambiamenti altrettanto radicali. Eppure, nonostante questi cambiamenti, su un altro livello (quello spirituale) siamo sempre gli stessi, siamo sempre la stessa persona. Che cos'è questo livello più profondo e fondamentale che continua in mezzo a tanti mutamenti? L'anima.

Il vocabolo 'personalità' deriva dal latino persona, che in origine indicava la maschera indossata dagli attori sulla scena. La maschera aveva le caratteristiche del personaggio interpretato, mentre l'attore restava anonimo. Anche noi, usando stratagemmi simili alle maschere, camuffiamo la nostra vera identità con i trucchi e le apparenze del ruolo che stiamo interpretando. Le nostre reali personalità sono nascoste. Sfortunatamente chi sceglie di ignorare il messaggio di Dio, così com'è rivelato dalle Sacre Scritture, tende a perdere di vista la differenza tra la vera personalità e la personalità materiale, che è la maschera che stiamo indossando attualmente, ma che ci verrà tolta alla fine di questo show, con la morte. Siamo tanto identificati con questa parte, che non riusciamo più a vedere nient'altro. Però c'è chi decide di ritrovare la propria vera identità nascosta, cercando di portare la propria attenzione sull'elemento spirituale che sta sotto alle apparenze esteriori. Così riuscendo ad eliminare tutti gli strati della maschera della falsa identificazione materiale, possiamo scoprire il vero attore che c'è sotto: un'anima, che per 'vera' natura è piena di conoscenza, di felicità ed è eterna servitrice di Krishna, Dio, la Persona Suprema.

PREGHIERE A SAN MICHELE ARCANGELO

Dopo Maria Santissima, San Michele Arcangelo è la più gloriosa, la più poten te creatura uscita dalle mani di Dio. Scelto dal Signore come primo mini stro della Ss.ma Trinità, Principe dell'E sercito celeste, Custode, prima della Si nagoga, poi della Chiesa, San Michele è stato molto venerato fin dai tempi più remoti. L'Antico ed il Nuovo Testamento par lano di Lui, del Suo potere, delle Sue ap parizioni, della Stia intercessione, del dominio affidatogli su tutti gli uomini dalla Suprema Bontà dell'Onnipotente. I Pontefici non mancarono di racco mandare ai Fedeli la Devozione a San Michele. Anche ai nostri giorni, Poi IX, Leone XIII e Pio XII ci dicono di suppli carlo per la difesa della Chiesa e delle anime: "Raramente il ricorso all'Arcan gelo San Michele è apparso più urgente di ora... perché il mondo, intossicato dal la menzogna e dalla slealtà, ferito dagli eccessi della violenza, ha perduto la sa nità morale e la gioia" (Pio XII). Difatti, come non riconoscere l'opera di Satana e dei suoi demoni nell'orgo glio, nei tradimenti che sconvolgono la Società e il mondo odierno? Non è dunque consolante e confortan te di pensare che, sopra i demoni scate nati in tufta la Terra, si stendano l'Azio ne e la Potenza del Sommo Arcangelo, protettore dei popoli e della Chiesa? In questi tempi torbidi, la storia delle apparizioni di San Michele nel mondo, lungo i secoli, sarà motivo di ritrovare fi ducia e fede, poiché Egli è, e sarà sem pre, il fedele Custode e difensore delle Nazioni e delle Genti che l'invocano, si affidano a Lui nei travagli e nelle perse cuzioni. Preghiamolo più che mai a maggior gloria di Dio. Non dimentichiamo anche di pregare tutti gli Arcangeli e Angeli del Signore, specialmente San Gabriele, San Raffaele, l'Angelo Custode, l'Angelo Consolatore di Gesù nell'Orto, affinché ci soccorrano, ci difendano e facciano tornare la Fede, la Giustizia e la Pace nel mondo.

LE APPARIZIONI DI SAN MICHELE

La reggia terrestre di San Michele si trova nel Gargano, sul sacro monte a no me dell'Arcangelo: "Monte Sant'An gelo"; fu scelta da lui stesso dopo tre me ravigliose apparizioni al vescovo Lo renzo Malorano (490). Ecco la storia ditali apparizioni sul Monte Gargano.

PRIMA APPARIZIONE                       (8 maggio 490)

San Michele si manifestò la prima vol ta l'8 maggio del 490. Un ricco signore di Siponto smarrì il toro più bello del suo armento. Dopo tre giorni di ricerca, lo rinvenne in una spe lonca quasi inaccessibile del Gargano. Irato di non potere riaverlo, egli volle ucciderlo e gli scoccò una freccia. Ma, oh meraviglia, a metà strada, la freccia tor nò indietro e colpì l'arciere ad un brac cio. Stupito, il signore andò a trovare il ve scovo di Siponto, Lorenzo Maiorano, per essere illuminato. Questi ordinò un digiuno di tre giorni e preghiere pubbliche. Il terzo giorno, San Michele apparve al Vescovo, dicen dogli di essere l'autore del prodigio del la grotta e che questa sarebbe, d'ora in poi, il suo Santuario in terra.

SECONDA APPARIZIONE           (12 settembre 492)

Alcuni anni dopo, i Sipontini vennero assediati dall'esercito barbaro di O doacre, re degli Eruli. Vedendosi sul punto di perire, ricorsero al santo vesco vo Lorenzo Maiorano; Egli chiese e ot tenne la protezione dell'Arcangelo: San Michele gli apparve, promettendogli la vittoria. Tre giorni dopo, l'aria si oscurò, si sca tenò un temporale terribile, il mare si sconvolse. Le orde d'Odoacre, colpite dalle folgori, fuggirono spaventate. La città era salva.

TERZA APPARIZIONE           (29 settembre 493)

L'anno seguente, per festeggiare devo tamente l'Arcangelo e ringraziarlo della liberazione della città, il Vescovo di Siponto chiese al Pontefice, Gelasio I, il consenso di consacrare la Grotta e di sta bilire il giorno di questa Dedicazione. Nella notte dal 28 al 29 settembre 493, San Michele apparve una terza volta al vescovo Lorenzo Maiorano, dicendogli: "Non è d'uopo che dedichiate voi questa chiesa... perché Io l'ho già consacrata... Voi, celebratevi i Santi Misteri... L'indomani mattina, parecchi vescovi e il popolo si recarono in processione al Gargano. Entrati nella Grotta, la trovaro no piena di luce. Un altare di pietra era già innalzato e ricoperto di un pallio porporino. Allora il santo vescovo celebrò la pri ma 5. Messa, alla presenza dei vescovi e di tutto il popolo.

QUARTA APPARIZIONE                 (22 settembre 1656)

Dodici secoli dopo, la peste infieriva a Napoli ed in tutto il regno. Dopo Foggia, dove mori quasi la metà del popolo, Man­fredonia era minacciata. Il vescovo, Giovanni Puccinelli, ricorse a San Michele, chiedendogli, nella Sacra Grotta, con tutto il clero e tutto il popolo, il suo potente aiuto. All'alba del 22 settembre 1656, in una grande luce, vide San Michele, che gli disse: "Sappiate, o Pastore di queste pe corelle, che Io sono l'Arcangelo Michele; ho impetrato dalla Ss.ma Trinità che, chiunque adopererà con devozione i sas si della mia Grotta, allontanerà dalle ca se, dalle città, e da qualunque luogo, la peste. Praticate e narrate a tutti la Grazia Divina. Voi benedirete i sassi, scolpendo su di essi il segno della Croce con il mio Nome". E la peste fu vinta. Oggi ancora si usano questi sassi, presi nella Grotta con fede, per avere la prote zione dell'Arcangelo. E San Michele continuò, e continua sempre, la sua missione, apparendo di tanto in tanto, odi qua, odi là, in Italia... in Francia, al vescovo d'Avranches, a Santa Giovanna d'Arco... in Portogallo, ad Antonia d'Astonaco... ai veggenti di Fatima...

                     PREGHIERE: CONSACRAZIONE A SAN MICHELE

O grande Principe del Cielo, custode fedelissimo della Chiesa, San Michele Arcangelo, io, benché molto indegno di comparire davanti a te, confidando tut tavia nella tua speciale bontà, ben cono scendo l'eccellenza delle tue mirabili preghiere e la moltitudine dei tuoi bene fici, mi presento a te, accompagnato dal mio Angelo Custode, e, alla presenza di tutti gli Angeli del Cielo che prendo co me testimoni della mia devozione verso dite, ti scelgo oggi a mio Protettore e mio Avvocato particolare, e propongo ferma mente di onorarti sempre e di farti ono rare con tutte le mie forze. Assistimi du rante tutta la mia vita, affinché io non of fenda mai gli occhi purissimi di Dio, né con le opere, né con le parole, né con i pensieri. Difendimi contro tutte le tenta zioni del demonio, specialmente da quelle contro la fede e la purezza, e nel l'ora della mia morte concedi la pace al l'anima mia ed introducimi nella Patria eterna. Amen. (Indulgenza parziale).

CORONA ANGELICA DI  SAN MICHELE ARCANGELO

Questo pio esercizio venne rivelato dallo stesso 5. Michele, Principe della Milizia Celeste, durante un'apparizione alla serva di Dio Antonia d'Astonaco, in Portogallo. Le disse di voler essere vene rato con Nove salutazioni corrispondenti ai nove Cori degli Angeli, seguite ognu na da un Pater e da tre Ave, concluse infi ne con quattro Pater: il primo ad onore suo, il secondo a 5. Gabriele, il terzo a 5. Raffaele e il quarto al nostro Angelo Cu stode. Promise ancora a chi lo venerasse in tal modo, prima della 5. Comunione, di ot tenere da Dio che fosse accompagnato alla Comunione da un Angelo di ciascu no dei nove Cori. E a chi recitasse questa Corona ogni giorno, promise l'assisten za sua e quella degli Angeli in vita e, nel Purgatorio, dopo morte. Una pia carmelitana del Monastero di Vetralla, morta in odore di santità nel l'anno 1751, praticò queste preghiere con molto ardore. Poi, alla domanda di alcune religiose dello stesso Monastero, questo santo e salutare esercizio fu arric chito dal 5. Padre Pio IX di molte indul genze. "Sua Santità intese le preghiere per udienza di me, sottoscritto Segretario, e si degnò per speciale grazia di annuire in tutto, conforme all'esposto, e quindi or dinò che si promulgasse per ministero della 5. Congregazione dei Riti un De creto senza la spedizione di alcun Breve, per la concessione delle predette indul genze a chiunque reciti la Corona Angelica, e della speciale facoltà al Con fessore temporaneo del detto Monastero di benedire le medesime Corone col soli to rito della Chiesa".      S. Congregazione dei Riti, 8 agosto 1851

USO DELLA CORONA BENEDETTA

Per lucrare tali indulgenze, bisogna usare una Corona speciale, che consiste in 9 Pater noster con tre Ave Maria dopo ciascun Pater noster, ed altri 4 Pater no ster in fine. Tale Corona deve essere be nedetta da quei sacerdoti che hanno dal la 5. Sede la facoltà di benedire le corone, le medaglie, ecc. Le Indulgenze soprascritte sono tutte applicabili anche alle sante Anime del Purgatorio, come dal Rescritto della Sa cra Congregazione delle Indulgenze del 24 novembre 1851, firmato dal Card. Asquini, Prefetto. Indulto per l'acquisto delle soprascritte S. Indulgenze a favore di quelli che fos sero illetterati, e non potessero leggere la formula della Corona Angelica. "Le Carmelitane del Monastero della città di Vetralla, desiderose che, anche quelli, potessero partecipare dei beni spirituali di queste S. Indulgenze con la recita del Pater e Ave in quel numero di volte che si prescrive nella predetta Co rona Angelica, e coll'adempiere quanto viene ingiunto nei sopradescritti decreti rinnovarono alla Santità di Pio IX utilis sime preghiere per ottenere la propaga zione e l'estensione a ciascuno dei fedeli che non sa leggere. Sua Santità, per udienza di me, sottoscritto Pro-Segre tario, si degnò per speciale grazia di an nuire conforme all'esposto, purché si osservino gli altri obblighi prescritti per lu crare le dette Indulgenze". 8 settembre 1852.

METODO PER RECITARE LA CORONA ANGELICA

V.      O Dio, vieni in mio aiuto.

R.      O Signore, affrettati a soccorrermi. Gloria al Padre, ecc.

1a  SALUTAZIONE

Ad intercessione di S. Michele e del ce leste Coro dei Serafini, ci renda il Signore degni della fiamma di perfetta carità. Così sia.

Un Pater e tre Ave al 1° Coro Angelico.

       2a SALUTAZIONE

Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste dei Cherubini, voglia il Si gnore darci grazia di abbandonare la vi ta del peccato e correre in quella della cristiana perfezione. Così sia. Un Pater e tre Ave al 20 Coro Angelico.

      3a SALUTAZIONE

Ad intercessione di S. Michele e del sa cro Coro dei Troni, infonda il Signore nei nostri cuori lo spirito di vera e sincera umiltà. Così sia.

Un Pater e tre Ave al 3° Coro Angelico.

4a  SALUTAZIONE

Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle Dominazioni, ci dia grazia il Signore di dominare i nostri sensi e correggere le depravate passioni. Così sia.

Un Pater e tre Ave al 4' Coro Angelico.

    5a SALUTAZIONE

Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle Potestà, il Signore si degni proteggere le anime nostre dalle insidie e tentazioni del demonio. Così sia.

Un Pater e tre Ave al 5' Coro Angelico.

6a SALUTAZIONE

Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle ammirabili Virtù, non permetta il Signore che cadiamo nelle tentazioni, ma ci liberi dal male. Così sia.

Un Pater e tre Ave al 6° Coro Angelico.

      7a  SALUTAZIONE

Ad intercessione di S. Michele e del Coro dei Principati, riempia Dio le ani me nostre dello Spirito di vera e sincera obbedienza. Così sia.

Un Patere ire Ave al 7° Coro Angelico.

      8a  SALUTAZIONE

Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste degli Arcangeli, ci conceda il Signore il dono della perseveranza nel la Fede e nelle opere buone, per poter giungere all'acquisto della gloria del Paradiso. Così sia.

Un Pater e ire Ave all'80 Coro Angelico.

9°  SALUTAZIONE

Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste di tutti gli Angeli, si degni il Signore concederci di essere custoditi da essi nella presente vita mortale e poi con dotti alla gloria sempiterna dei Cieli. Così sia.

Un Pater e tre Ave al 9° Coro Angelico.

Si recitino infine quattro Pater: il 1° a San Michele; il 2° a San Gabriele; il 3° a San Raffaele; il 4° al l'Angelo Custode.

                 ORAZIONE

Gloriosissimo Principe 5. Michele, ca po e duce degli eserciti celesti, deposita-rio delle anime, debellatore degli spiriti ribelli, domestico della reggia di Dio, do po Gesù Cristo, condottiero nostro am mirabile, di sovrumana eccellenza e vir tù, degnatevi liberare tutti noi, che a voi con fiducia ricorriamo, da ogni male, e fate, per la vostra valida protezione, che ogni giorno serviamo fedelmente il no stro Dio.

 

V,   Pregate per noi, o beatissimo nostro San Michele, Principe nella Chiesa di Gesù

      Cristo.      

R.            Perché possiamo essere fatti degni delle promesse di Lui. Onnipotente, sempiterno Dio, che con prodigio di bontà e misericordia, per la salvezza comune degli uomini eleggeste a Principe della vostra Chiesa il glorio sissimo Arcangelo S. Michele, fateci de gni, vi preghiamo, di essere, mediante la sua benefica protezione, liberati da tutti i nostri nemici, così che, nella nostra mor te, niuno di essi ci molesti, ma ci sia dato di essere da lui medesimo introdotti alla presenza della vostra Divina Maestà. Per i meriti di Gesù Cristo Signor nostro. Così sia.

ESORCISMO CONTRO SATANA E GLI ANGELI RIBELLI composto dal papa Leone XIII e pubblicato per ordine suo.

Questa preghiera, composta dal Papa stesso, per mettere il demonio in fuga può preservare da grandi mali se stessi, la famiglia e la società. Può essere recita ta anche tutti i giorni dai semplici fedeli. uomini, donne e ragazzi. Può recitarsi in chiesa, nelle case e anche nelle strade, privatamente, o meglio, riuniti in due o tre persone. Si consiglia di recitarla in caso di di scordie familiari, di partiti di città - nelle case di massoni, di bestemmiatori, di peccatori per la loro conversione - per la riuscita degli affari - per la scelta del pro prio stato - per la conservazione della Fede nella propria famiglia o parrocchia - per la santificazione di se stessi e dei propri cari. È potente in caso di malattie, d'intem perie, carestie, ecc. Satana è un leone fu­rente che gira sempre attorno a noi, cer cando di divorarci. La preghiera, in forma di esorcismo, ha la potenza di scacciarlo. Ecco perché il Papa compose questa preghiera e volle che si recitasse spesso.

INVOCAZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO

In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia. Gloriosissimo Principe delle celesti Milizie, Arcangelo San Michele, difendici nella battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Vieni in aiuto di noi, che fummo creati da Dio e riscattati a gran prezzo dalla tiran nia del demonio. Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo Custode e Patrono, e a te il Signore ha af fidato le anime che un giorno occupe ranno le sedi celesti. Prega, dunque, il Dio della Pace di tenere schiacciato Satana sotto ai nostri piedi, affinché esso non valga né a fare schiavi di sé gli uomi ni, né a recare danni alla Chiesa. Presenta all'Altissimo con le tue le no stre preghiere, perché discendano tosto su di noi le sue Divine Misericordie e tu possa incatenare il dragone, il serpente antico, Satana, e incatenato ricacciarlo negli abissi, donde non possa più sedur re le anime. Così sia.

ESORCISMO

In nome di Gesù Cristo, nostro Dio e Signore, e con l'intercessione dell'Im macolata Vergine Maria, Madre di Dio, di San Michele Arcangelo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, fiduciosi, intraprendiamo la battaglia contro gli attacchi e le insidie del De monio.

SALMO

(Si recita in piedi. Al segno + si faccia il segno della croce, senza proferire parole).

Sorga il Signore, e siano dispersi i suoi nemici; fuggano dal cospetto di lui colo ro che lo odiano. Svaniscano come svanisce il fumo, co me si fonde la cera al fuoco; così perisca no i peccatori dinanzi alla faccia di Dio.

V.      Ecco la Croce del Signore, fuggite po tenze nemiche.

R.      Vinse il Leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide.

V.      Che la tua misericordia, Signore, sia su di noi.

R.       Siccome noi abbiamo sperato in te.

   Vattene, spirito immondo, potenza sa tanica, invasione del nemico infernale, con tutte le legioni, riunioni e sètte dia boliche, in Nome e Potere del nostro Signor Gesù + Cristo: sii sradicato dalla Chiesa di Dio, allontanato dalle anime riscattate dal prezioso Sangue del Divino Agnello. D'ora innanzi, non ardire, perfido ser pente, ingannare il genere umano, perse guitare la Chiesa di Dio, e scuotere e cri vellare, come frumento, gli eletti di Dio. Te lo comanda l'Altissimo Dio, al quale, nella tua grande superbia, presumi essere simile. Te lo comanda Dio + Padre, te lo co manda Dio + Figlio, te lo comanda Dio + Spirito Santo. Te lo comanda il Cristo, Verbo Eterno di Dio fatto carne + che per la salvezza della nostra progenie, perduta dalla tua gelosia, s'è umiliato e fatto obbediente fino alla morte. Te lo comanda il segno sacro della Croce + e il potere di tutti i misteri della nostra Fede cristiana. Te lo comanda la potente Madre di Dio, la Vergine Maria + che dal primo istante della sua Immacolata Concezio ne, per la sua umiltà, ha schiacciato la tua testa orgogliosa. Te lo comanda il sangue dei Martiri + e la potente intercessione di tutti i Santi e Sante. Dunque, dragone maledetto, e ogni le gione diabolica, noi ti scongiuriamo, per il Dio + vivo, per il Dio + vero, per il Dio + santo; cessa d'ingannare le umane crea ture e di propinare loro il veleno della dannazione eterna: cessa di nuocere alla Chiesa e di mettere lacci alla sua libertà. Vattene, Satana, inventore e maestro di inganni, nemico della salvezza dell'uo mo. Cedi il posto al Cristo, cedi il posto alla Chiesa. Umiliati sotto la potente ma no di Dio, trema e fuggi all'invocazione che noi facciamo del santo e terribile No me di quel Gesù che fa tremare l'inferno, cui le Virtù dei Cieli, le Potenze e le Do minazioni sono sottomesse, che i Che rubini ed i Serafini lodano incessante mente, dicendo: "Santo, Santo, Santo è il Signore, il Dio delle Armate".

 

V.      O Signore, ascolta le nostre preghiere.

R.      E il nostro grido giunga fino a te.

 

O Dio del Cielo, Dio della terra, Dio de gli Angeli, Dio degli Arcangeli, Dio dei Patriarchi, Dio dei Profeti, Dio degli Apostoli, Dio dei Martiri, Dio dei Confessori, Dio delle Vergini, Dio che hai il potere di donare la vita dopo la morte, e il riposo dopo la fatica, giacché non vi è altro Dio al di fuori di te, né può essere se non tu, Creatore eterno di tutte le cose vi­sibili e invisibili; umilmente ti suppli chiamo a volerci liberare da ogni tiran nia, laccio, inganno e infestazione degli spiriti infernali, e mantenercene inco lumi. Per Gesù Cristo, Signor nostro. Amen.

 

V.      Dalle insidie del demonio, liberateci, o Signore.

R.      E la vostra Chiesa sia libera nel ser virvi.

 

E i nemici di essa siano umiliati. Ve ne preghiamo, esauditeci per il Cuore Eucaristico di Gesù, vostro Figlio, e per i dolori della sua Vergine Madre. Così sia.

PREGHIERINA A SAN MICHELE

San Michele Arcangelo, soccorrici nel la battaglia e sii il nostro aiuto contro la malizia e le insidie del demonio. Che Iddio lo sottoponga! Supplici lo chiedia mo, e tu, Principe della Milizia celeste, per virtù divina, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri maligni che vagano nel mondo per la rovina delle anime. Così sia. (Indulgenza parziale).

OFFERTA A S. MICHELE ARCANGELO

Principe nobilissimo delle Gerarchie Angeliche, valoroso guerriero dell'Al tissimo, amatore zelante della gloria del Signore, terrore degli Angeli ribelli, amore e delizia di tutti gli Angeli giusti, mio dilettissimo San Michele, desiderando io di essere nel numero dei vostri devoti e dei vostri servi, a voi oggi per tale mi of fro, mi dono e mi consacro; pongo me stesso, la mia famiglia e quanto a me ap partiene sotto la vostra potentissima pro tezione. È piccola l'offerta della mia servitù, es sendo io un miserabile peccatore, ma voi gradite l'affetto del mio cuore, e ricorda tevi che, se da oggi in avanti sono sotto il vostro Patrocinio, voi dovete in tutta la mia vita assistermi e procurarmi il perdono dei miei molti e gravi peccati, la grazia di amare di cuore il mio Dio, il mio caro Salvatore Gesù e la mia dolce Madre Maria, ed impetrarmi quegli aiuti che mi sono necessari per arrivare alla corona della gloria. Difendetemi sempre dai nemici dell 'anima mia, specialmente nel punto estremo della mia vita. Venite allo ra, Principe gloriosissimo, ed assistetemi nell'ultimo combattimento; e con la vo stra arma potente respingerete da me, ne gli abissi d'inferno, quell'Angelo prevari catore e superbo che prostraste un dì nel combattimento in Cielo. Così sia.

(Indulgenza parziale. Care. Maffi, Pisa, 14gennaio1911).

San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, affinché non periamo nell'estremo giudizio.   (Indulgenza parziale. Plen. nel mese. S. Pen. Ap.  6maggio1933).

PREGHIERA A S. MICHELE ARCANGELO

O gran Principe delle celesti Milizie, glorioso Arcangelo S. Michele, noi, vo stri devoti, umilmente prostrati ai vostri piedi, vi salutiamo e, con effusione di cuore, imploriamo il vostro potente Patrocinio ed il vostro efficace interven to presso il trono della Ss.ma Trinità. Deh! Fate che da quel trono di gloria discenda, come benigna rugiada, sui no stri cuori, la divina Grazia; la quale dia prosperità ai nostri campi, tranquillità ai mari, trionfo alla Chiesa Cattolica, pace fra i Principi cristiani, e gloria alla nostra terra, che vi degnaste di venire a soccor rere con la vostra presenza sul fortunato monte del Gargano. O benignissimo Arcangelo, Protettore della Chiesa universale e Patrono nostro singolarissimo, pregate per noi, e soccor reteci nelle nostre necessità. Liberateci dal demonio, ora e nel punto estremo della nostra vita, dopo la quale speria mo, mercè il vostro potente patrocinio, divenire da voi stesso introdotti esultan ti nel Regno celeste. Così sia.

SUPPLICA A SAN MICHELE

Angelo che presiedi a custodia generale di tutti gli Angeli della terra, non mi abbandonare. Quante volte ti ho addolorato con le mie colpe... Ti prego, in mezzo ai pericoli che circondano il mio spirito, mantieni il tuo appoggio contro gli spiriti maligni che cercano di buttarmi in preda al ser pente della lusinga, al serpente del dub bio, che attraverso le tentazioni del cor po cercano di imprigionare la mia ani ma. Deh! Non lasciarmi esposto ai colpi sa pienti di un nemico tanto terribile quan to crudele. Fa' che io possa aprire il mio cuore alle dolci tue ispirazioni, animandole ogni qualvolta parrà spegnersi in me la volontà del tuo cuore. Fa' scendere nel mio animo una scintil la della soavissima fiamma che arde nel tuo cuore ed in quello di tutti i tuoi An-geli, ma che arde più che sublime ed in-comprensibile a noi tutti e soprattutto nel nostro Gesù. Fa' che al termine di questa miserabile e brevissima vita terrena, io possa venire a godere l'eterna beatitudine nel Regno di Gesù, che io giunga allora ad amare, benedire e gioire. Così sia.

INNO DELLA CHIESA A SAN MICHELE per il giorno della sua festa

O Gesù, splendore e potenza del Pa dre, o Gesù, vita dei nostri cuori, noi ti lodiamo in unione con gli Angeli i quali attenti agli ordini delle tue labbra, si ve lano con le loro ali.Migliaia e migliaia di Principi Celesti circondano il tuo Trono, combattono per te; ma 5. Michele, inalberando il Vessillo della Salvezza, spiega vincitore lo sten dardo della Croce. È lui che precipita nel fondo dell'infer no l'orgogliosa testa del dragone e ful mina, cacciandoli dal Cielo, i ribelli e il loro capo. Seguiamo questo Principe invincibile contro il capo dell'orgoglio, affinché l'Agnello ricompensi la vittoria del po polo fedele con la corona della gloria eterna. Al Padre, al Figlio e a te, o Spirito San to, com'era in principio sia una stessa gloria ed una stessa lode in tutti i secoli. Così sia.

LITANIE IN ONORE DI SAN MICHELE ARCANGELO

Signore, abbi pietà di noi.

Cristo, abbi pietà di noi.

Signore, abbi pietà di noi.

Gesù Cristo, ascoltaci.

Gesù Cristo, esaudiscici.

Santa Trinità, che sei un solo Dio, abbi pietà di noi.

Santa Maria, prega per noi.

S. Michele, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, spada di Dio, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, condottiero degli Angeli, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, spirito invincibile, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, armato di forza divina, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, difensore di Dio, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, vincitore contro Lucifero, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, potente contro tutti i demoni, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, potente contro ogni male, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, potente contro le persone malefiche, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, nelle nostre disgrazie,     prega per noi.

S. Michele Arcangelo, nelle nostre malattie,     prega per noi.

S. Michele Arcangelo, nelle guerre tra famiglie e tra popoli,  prega per noi.

S. Michele Arcangelo, nelle lotte per la difesa della Chiesa, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, nelle lotte intime contro le tentazioni, prega per noi.

S. Michele Arcangelo, nelle lotte, dell'agonia, prega per noi.

Dalle insidie del diavolo liberaci, o Signore!

PREGHIAMO

Dio onnipotente ed eterno, che ci hai dato l'Arcangelo S. Michele per protettore e difensore, fa' che le nostre preghiere ci ottengano di essere sempre preservati da ogni male e dal fuoco dell'inferno. Te lo chiediamo per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

A SAN MICHELE ARCANGELO

O glorioso San Michele Arcangelo, Principe delle celesti Milizie, difendete mi in vita e in morte da tutte le insidie del demonio, ed ottenetemi la santa umiltà di mente e di cuore, acciocché la superbia non mi conduca all'inferno.

                                INNO A SAN MICHELE per il giorno della sua festa

Gesù, vita delle anime Del Padre tuo splendore, Noi ti lodiam fra gli Angeli Che fidi a te, Signore, Mentre i tuoi cenni attendono, Si fan delle ale un vel. Mille e mille miriadi Del tuo superno Regno Pronte per Te combattono: Ma di vittoria in segno Alto la Croce inalbera 'Arcangelo Michele: Il rio dragone ci fulmina Nel baratro infernale, E insieme con lui gli spiriti A Dio ribelli assale; Li perde, li precipita Dai cardini del Ciel. Seguiam l'invitto Principe Contro il superbo duce; Perché l'Agnel, col premio Poi dell'eterna Luce, Coroni la vittoria Del popolo fedel. Al Genitore, al Genito, E a te divino Spirito, Quale già fu, nei secoli, Tale sia gloria ed onor Così sia.

                                                     A SAN GABRIELE PREGHIERA LITURGICA

San Gabriele è uno dei tre Angeli di cui conosciamo il nome come S. Michele e S. Raffaele. Egli appartiene al secondo Coro, quello degli Arcangeli e il suo no me s'interpreta "Fortezza di Dio". Ebbe tre grandi missioni: La prima verso Daniele, per indicargli con precisione le 70 settimane d'anni pri ma della venuta del Redentore. La seconda verso Zaccaria per predir­gli la nascita di S. Giovanni Battista (e punirlo). La terza fu l'Annunciazione a Maria della nascita del Verbo. Raccomandiamoci a S. Gabriele affin ché sia il nostro avvocato in Cielo e ci faccia conseguire i benefici dell'Incar nazione che egli ha annunziata. O Dio, che tra tutti gli Angeli, hai scel to l'Arcangelo Gabriele per annunciare il mistero della tua Incarnazione, concedi, te ne preghiamo, che, celebrando la sua festa sulla terra, noi sperimentiamo gli effetti del suo Patrocinio nel Cielo. Per Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.

A SAN RAFFAELE

S. Raffaele accompagnò Tobiolo nel suo viaggio, lo salvò dal pericolo di esse re divorato dal pesce, gli riscosse il credi to, gli trovò la sposa e lo rese al vecchio padre, guarendo pure lui dalla cecità. È uno dei 7 che stanno davanti al Signore e gli offrono l'incenso della preghiera più viva. Raffaele significa "Medicina di Dio". A lui allude il Vangelo quando parla del­l'angelo mandato a smuovere l'acqua della piscina di Sibe.

PREGHJERA LITURGICA

O Dio, che al tuo servo Tobia hai dato come compagno di viaggio il beato Arcangelo Raffaele, concedi, te ne sup plichiamo, a noi che siamo pure tuoi ser vi, di essere sempre protetti da questo Principe della Corte celeste e fortificati dal suo soccorso. Per Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.

ALL'ANGELO CUSTODE

Si festeggia con gli altri Angeli Cu stodi, il 2 ottobre. Iddio, nella sua Sa piente Economia, ha voluto che gli Angeli fossero a parte della nostra storia (e fin dal Paradiso terrestre troviamo il Cherubino. Egli ha anche assegnato ad ognuno di noi un Angelo per nostra cu stodia. Il Signore Dio dice: "Ti manderò il mio Angelo perché ti accompagni e custodi sca nella tua vita e ti introduca nel Pa radiso che ti ho preparato" (Esodo 23, 20-23) e Gesù aggiunge: "Non disprez zate mai uno di questi fanciulli; vi assi curo che i loro Angeli Custodi, nel Cielo, vedono il Volto del Padre mio che è nei Cieli". Ricordiamo ed imitiamo la devozione di Santa Francesca Romana all'Angelo Custode. L'onorava ad ogni minuto, conversava con lui, e non dimenticava mai di lasciare accanto a sé un posto libe ro per lui. Celebriamo dunque gli Angeli Cu stodi degli uomini che il Padre Celeste ha dato a guardia della nostra fragile na tura affinché non soccombesse alle insi die dei nemici.

INVOCAZIONE

Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà celeste. Così sia.

PREGHIERA ALL'ANGELO CUSTODE

Angelo mio Custode, vero amico, fedele compagno e sicura guida mia, io vi rin grazio di quella indefessa carità, vigilan za e pazienza con cui mi avete assistito e continuamente mi assistete nei miei spi rituali e temporali bisogni. Vi domando perdono dei disgusti che tante volte vi ho dato con la mia disobbedienza ai vostri amorevoli consigli, con la resistenza alle vostre salutari ammonizioni, e col profit to così scarso delle vostre sante istruzio ni. Continuatemi, vi prego, in tutta la mia vita, la benignissima vostra protezione, acciocché possa, insieme con voi, ringra ziare, lodare e benedire per tutta l'eter nità il comune Signore. Così sia.

PREGHIERA LITURGICA

O Dio, che per una provvidenza ineffa bile, ti degni di inviare i tuoi Santi Angeli per custodirci, concedici la grazia di pro­vare quaggiù gli effetti della loro potente protezione, e di condividere un giorno la loro felicità. Te ne supplichiamo per i me-riti di Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.

ALL'ANGELO CONSOLATORE DI GESÙ NELL'ORTO

Io vi saluto, o Santo Angelo Consola tore del mio Gesù agonizzante, e lodo con voi la Ss.ma Trinità per avervi scelto, fra tutti, a consolare e fortificare Colui che è la consolazione e la forza di tutti gli afflitti. Vi supplico per questo onore che avete avuto e per l'obbedienza, l'umiltà e l'affetto con cui avete soccorso la Santa Umanità del mio Salvatore Gesù, che soccombeva per il dolore alla vista dei peccati del mondo, e in special modo dei miei: ottenetemi il perfetto dolore delle mie colpe; degnatevi di consolarmi nel l’afflizione che ora mi opprime, e in tutte le altre che potranno sopravvenirmi in seguito, e particolarmente quando mi troverò nell'agonia. Amen. (Indulgenza parziale. S. Penit., 5 agosto1921).

Questa preghiera fu composta dal Servo di Dio p. Bernardino di Porto gruaro O.F.M. Il venerando Padre, ag giungeva: "Questa devozione è molto utile nelle pene che il buon Dio ci man da. Chi ebbe la missione di consolare il Capo nella sua agonia, ha ricevuto pure il potere e la missione di consolare anche le membra nelle loro pene, ma soprattut to nell'agonia. Fatene la prova e vedrete che la devozione verso l'Angelo Con solatore di Gesù vi riuscirà immensa mente vantaggiosa in tutta la vostra vita e nell'ora della vostra morte".

sabato 10 settembre 2011

La MEDIANITA'

Il termine "medianita'" si presenta per la prima volta all'Occidente sul finire dell'800,quando si formano numerosi circoli medianici-spiritici.Curiosamente,questa corrente si sviluppo' sopratutto e contemporaneamente alla scoperta e all'uso di moderne comunicazioni a distanza come l'invenzione del telegrafo e la fotografia in cui era possibile fissare su carta immagini dello spazio-tempo che prima sarebbe stato impossibile fare,quasi a rimarcare la capacita' che alcuni hanno di recepire e fissare nel piano fisico messaggi di origine spirituale.
Ma cosa distingue un medium da un visionario o da uno spiritista?e' importante capire la differenza.
Il termine "medium"viene usato per la prima volta dal ricercatore Emanuel Swedenborg,che nel 1776,da rigoroso scienziato che era,si butta a capofitto nello studio dei fenomeni paranormali.Osservo' che a volte provava vertigini inspiegabili o vedeva delle luci paticolari,(oggi chiaro sintomo di inizio di schizofreia)ma cio' che e' piu' importante e' che questo scienziato serio e metodico inizio' a dichiarare di essere in grado di entrare in contatto con spiriti e angeli.
A questo suo studio si affianco',comunque,un continuo riferimento al mondo oggettivo-reale ma il suo contributo fu talmente importante che un filosofo tedesco a lui posteriore scrisse un libro "i sogni di un visionario spiegati con i segni della metafisica".
Secondo Swendenborg il medium e' l'individuo dotato di facolta' psichiche tali da permettergli di entrare in contatto col mondo spirituale e si distingue dal veggente e dal visionario.
Il veggente,invece,e' colui che per induzioni,tramite meditazione o trance riesce,sfruttando le proprie capacita' intellettive-cognitive,esercitando anche pratiche mantiche o di divinazione,a penetrare la coscienza e la memoria storica-emozionale di un altra persona ma anche di cose e di animali,rivelando passato e futuro.
Il visionario,appartiene piu' che altro ad un genere religioso-divino,dove la divinita' interviene dando messaggi o profezie a largo spettro per il beneficio di tutta l'umanita',solitamente sono persone con un forte misticismo e si trovano tra le sue fila numerosi santi.
Gli elementi che piu' concorrono a sensibilizzare un nativo alla medianita' sono,in un tema natale,la presenza:
di forti elementi d'acqua-cancro,scorpione,pesci
forte segno dei pesci o ascendente in esso
nettuno dominante all'ascendente
luna in quarta casa,in ottava o in dodicesima
luna trigona a nettuno o trigona a urano
forte ottava casa

sole trigono a nettuno
nettuno dominante nel tema natale
ad esempio nel tema natale del noto sensitivo Edgard Cayce si puo' notare il suo forte psichismo e la sua natura interiore di ricevitore di messaggi dal profondo.Notiamo:
nettuno al medio cielo forte
forte ottava casa
nettuno aspettato favorevolmente
nettuno forte al medio cielo
continua...